Consulta della Cultura

Rivolta d'Adda, terra di Tarantasio

Il nome di Rivolta è strettamente legato alla “riva alta” dell’antico lago Gerundo, lo specchio d’acqua che un tempo sorgeva al centro dell’attuale regione Lombardia.

Ed è proprio con questo argomento che la Consulta della Cultura e la Biblioteca comunale “Carlo Bertolazzi” inaugurano una nuova rassegna letteraria intitolata “Delizie in Biblioteca”.

Si inizierà venerdì 12 maggio alle 21, presso una sala della Biblioteca straordinariamente aperta per l’occasione, con un colloquio con Fabio Conti, giornalista e scrittore trevigliese, autore di tre interessanti saggi sull’argomento: Lago Gerundo tra storia e leggenda (ed. Meravigli Milano, 2016), Gerundo, il grande lago scomparso (ed. Meravigli Milano, 2018) e Gerundo, il grande lago tra Adda e Serio (ed. Meravigli Milano, 2022).

L’enorme lago – che venne chiamato Gerundo a motivo della ghiaia (gera) portata dai fiumi Adda, Oglio, Serio e Brembo che lo ridussero ad una grande palude, indubbiamente inospitale – si prosciugò definitivamente in epoca medievale lasciando sopravvivere il suo ricordo soltanto nei racconti orali degli abitanti del territorio, i cui principali paesi – come appunto Rivolta d’Adda – vennero fondati sulle alture del territorio, per motivi di sicurezza e di salute pubblica.

In questo particolare contesto si inserisce la leggenda del drago Tarantasio, un enorme biscione che viveva nelle acque poco limpide e stagnanti del Gerundo, quasi fosse una sorta di mostro di Loch Ness lombardo. Aveva un fiato pestilenziale, mangiava i bambini e causava una malattia nota come febbre gialla: per questo gli antichi abitanti del territorio lo temevano e tanti – santi ed eroi – cercarono di ucciderlo. Tra questi Uberto Visconti, capostipite dell’omonima casata milanese, che fronteggiò il Tarantasio e lo uccise: un fatto talmente importante per lui da decidere di inserire nello stemma araldico della sua famiglia il Biscione, poi diventato, a seguito dell’espansione territoriale e alla potenza dei Visconti, simbolo della stessa città di Milano e di tante altre realtà, anche commerciali, del territorio. Ma anche un simbolo più moderno, quello dell’Eni-Agip, ha un’origine legata a Tarantasio, visto che il suo autore, l’ingegnere Luigi Broggini, si ispirò alla leggenda del mostro del lago Gerundo per disegnare il famosissimo ‘Drago a sei zampe’.